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Stanotte ho chiamato qualche anima. Senza scomodare nessun uomo in croce. Non mi interessa. Almeno non quello di cui si parla tanto in giro. Che riposi in pace. Non sono poi di quelli che rompe le scatole all'Onnipotente. No.
Stanotte ho chiamato qualche anima scoglionata. Qualche anima ribelle, di quelle che hanno tanto da dire ma che non ti direbbero mai niente in nome di Dio.
Che ognuno si prenda le proprie responsabilità in merito a ciò che deve dire e che ognuno parli per sé.
Stanotte ho chiamato Paolo. Paolo rideva. Mi ha fatto un cenno, forse un saluto, poi ha continuato a ridere. Rideva per i cazzi suoi. Non mi son fatto alcuna domanda. Perché ridesse, con chi ridesse. Ho sorriso anche io e ho continuato per la mia strada. D’altronde non potevo fare altrimenti.
Paolo rideva di pancia, di gusto, come si suol dire. È stato un bravo ragazzo. Si è divertito, ha lavorato. È morto giovane. Forse certe anime non possono fare altrimenti. Se avesse vissuto ancora non avrebbe avuto scampo. Sarebbe andata peggio. Meglio morire quindi. Meglio andare a ridere da un’altra parte. Dove non so. Non chiedetemi nulla in merito. A tal proposito che ognuno vada dove vuole. Non sta di certo a me decidere per le anime o credere in questo o in quello. A me spetta un altro compito. Ciò che mi riguarda e ciò che mi compete. Qui e ora. Non chiedetemi niente in merito al luogo. Ho visto solo che rideva. Aveva un paio di pantaloni ed era a torso nudo. Villoso, sì, questo lo ricordo. Era villoso. Denti bianchi, insomma stava bene.
Sembrava un'anima in pace. Con il suo caratterino, per carità. Ribelle, sì ma buono. Non ricordo altro e so che c'è gente che vorrebbe che io parlassi.
Non so niente! Non so dove stiano queste anime. Non minacciatemi. Fate un passo indietro e mandate via i giornalisti. Già. Non ve l'ho detto ma stamani sono arrivati i giornalisti. Tanti giornalisti di tante testate. Lei sa, lei conosce, parli. Dove sono le anime? Dove si trovava Paolo? C'erano tanti complottisti, tanti vaticanisti, tanti e tanti altri ancora. Di sinistra, di destra. Ognuno con la sua domanda e con la sua risposta scritta. Atei che volevano sentirsi dire determinate dichiarazioni. I laici altre, i credenti altre ancora.
Ho insistito. Non so niente. Paolo è un'anima che vaga nell'eternità. Non chiedetemi del Paradiso, il Purgatorio. Paolo sta lassù o forse qui. Era un sogno Cristo Santo. Forse si è reincarnato. E' qui in mezzo a noi. E' un sogno e basta. Era un sogno reale. Pareva tutto molto strano. Sembrava quasi mi parlasse ma poi non so. Sono in confusione. Tutti questi giornalisti. Tutti questi riflettori accesi. Non amo i riflettori e non per certi argomenti.
C'erano flash, lampi, scatti di qua, scatti di là. Nessuno a proteggermi. Mi parli di Paolo.
No. Gli ho voluto bene e non dirò niente. Anche se sapessi non lo direi.
La notte
In verità sapevo. Dovevo dare questa idea anche se non era vero. Sono stato omertoso. Arrestatemi, dissi tra me e me. Sogghignai.
Forse un giorno mi arresteranno. Scopriranno tutto. Solo Paolo mi difenderà. In vita eravamo complici. Ci siamo difesi l'un con l'altro.
Lo ricordo bene. Siamo stati amici. Ricordo i suoi scherzi. Lo rispetto troppo e lo difenderò a costo che mi arrestino.
Non parlerò mai. L'ho visto che rideva. Gli ho sorriso. Mi ha fatto un cenno. Siamo ancora complici, compari. Non dirò niente. Nasconderò tutto e quando morirò, forse, potrò parlargli. Lui mi ringrazierà di questo. Le anime vanno lasciate in pace. Quaggiù, in questa vita di merda niente va rivelato. Dovrebbe essere tutto riservato. L'aldilà? Ma per favore. Rinsavite. Occupiamoci dell'aldiquà. Abbiamo tanto da fare. I giornalisti fanno il loro sporco lavoro. Vogliono sapere e a volte chiedono troppo. Si occupano di ciò che non dovrebbero occuparsi. Andassero altrove a fare domande del cazzo. Sono venuti invece da me, al mio cospetto. Dove stanno le anime? Lei le vede in sogno. Ci dica. Hanno pure fatto il mio nome davanti alle telecamere. Era mattina. Trattasi di stamani, poche ore fa.
Paolo sta bene. Ho detto solo questo. Avete presente quando arrestano un rapitore? Ecco, quel rapitore ero io. Sembrava che avessi rapito Paolo. Ma secondo voi, il presunto rapito può sorridere a colui che lo tiene in ostaggio? Non capiscono un cazzo.
Stamattina è arrivato pure un altro individuo. Un uomo basso, tarchiato. Sembrava Danny DeVito con tanto di impermeabile alla Big Jim. Quando l'ho visto sono scoppiato a ridere. Sono il Commissario Megretti. Non ce l'ho fatta. Se fosse venuto giù il putiferio sarebbe stato offuscato dalla mia grassa risata. Quell'individuo era un Commissario. Mi sarà arrivato al petto. Aveva però una voce bella robusta. Una voce che quando parlava pareva fumasse cento sigarette al giorno. Rauca, impostata. Una voce determinata. Sguardo corrucciato. Quando mi guardava doveva ripararsi dal sole. Quell uomo era un Commissario. Ci mancava pure questa.
Quando smisi di ridere mi ricomposi, chiesi scusa in modo formale anche se non ne avevo voglia. Perché farlo? Lo feci. Lo feci e basta. Lui apprezzò. Era pur sempre un uomo della legge. Dunque, lei è il Signor...bene bene. Pronunciò il mio nome a mò di sfida. Doveva vendicarsi.
Mi hanno detto i signori qui presenti che lei vede le anime. Sa addirittura dove abitano. Conosce la loro dimora, giusto? Sul finale schiarì la voce, alzò il tono, mi guardò diretto. Guardò i giornalisti in modo compiaciuto.
Mah, risposi. Se lei ha queste informazioni debbo dirle con molto dispiacere che a me non risulta. Stanotte ho sognato un mio amico. Non ho da dirle altro. L'ho visto, questo sì. Era alquanto felice. Insomma, stava bene. Sono ore che dico questa cosa. Sembro un disco rotto.
Megretti non fece un frizzo. Fu come se non avessi risposto e continuò imperterrito chiedendomi cosa sapessi, eccetera, eccetera.
Lei capisce che se parla potrebbe cambiare la storia? non so niente. Lei capisce che se parla potrebbe cambiare la storia? Non so niente. Lei capisce che...,insomma, su, Signor Barcaccia parli. Cosa le costa dirci quello che sa? Pensi, potrebbe diventare famoso, andare in tv, rilasciare interviste. Andrebbe addirittura dal Papa se lei solo dicesse la verità e cioè cosa sa di queste benedette anime. Stanno in cielo? In Paradiso? Le vede circondate da fiori, alberi, distese di prato? Mi dica, debbo perdere per caso la pazienza cazzo? Megretti alzò la voce e si mise in punta di piedi. Mi arrivò alla spalla con molto slancio. Io non dissi una parola. Lo guardai, è proprio il caso di dire dall'alto al basso. Era pur sempre un uomo della legge presuntuoso ed irriverente.
Megretti si guardò in giro e si congedò dicendomi che sarebbe tornato.
Questo è il racconto di ciò che è successo stamani. Poche ore fa. Appena poche ore dopo il sogno.
La notte invece sono stato bene. Paolo ce l'ho nel cuore. L'ho rivisto. Ho sorriso ma ho anche pianto. Ricordo come ci guardavamo e come mi chiamava. Il nomignolo che mi dava era tenero, da vero amico.
Stanotte ricordo pure di avergli detto "ti voglio bene". L'ho detto alla sua anima, sì. Alla sua anima.
Nessuno deve sapere dove si trova. Nessuno deve sapere niente. Io stesso non so niente.
Non è importante sapere dove si trovino le anime. Le anime sono ovunque. Sono qui, sono lì. Sono dove volete, basta che le lasciate in pace.

A Paolo

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